venerdì 23 settembre 2011

Sogno degli studenti scomparsi

L'altra notte ho sognato che aiutavo gli investigatori a risolvere un mezzo mistero: era successo qualcosa di terribile in una scuola tipo liceo americano, qualcuno doveva aver preso in ostaggio una classe di ragazzi ma poi era stato catturato; però mancavano all'appello 3 ragazzi.
Mi vedo entrare nell'aula vuota, ormai è sera; vedo una porta che dà in un ripostiglio, ci entro, ho una grossa torcia in mano, illumino un piccolo soppalco e lì mi accorgo che c'è una coperta rossa con motivi scozzesi che sembra disposta in modo strano. In effetti poco dopo mi accorgo che spunta una testa, immobile, di uno degli scomparsi. Ha gli occhi spalancati, è rigido: forse per lo choc? Chiamo gli investigatori, dico "uno l'ho trovato!". Vedo anche una finestra che dà verso una terrazza esterna (siamo a  un terzo quarto piano) e concludo che gli altri ragazzi potrebbero essere scappati di lì.
Trovo anche il secondo, non so dove; poi  cambia la scena, mi trovo all'aperto, qualcuno viene a darmi una mano per cercare l'ultimo ragazzo: è un gigantesco cuscino gonfiabile di plastica semitrasparente che vola, ha una testa enorme e buffa, dei piedini e delle braccia piccoline. Io ci monto su e lui mi fa sorvolare a volo d'uccello tutta la zona (nel disegno non si capisce, ma è buio, l'atmosfera dell'immagine è simile alle scene notturne all'aperto di film come Harry Potter).
Alla fine trovo anche il terzo ragazzo, nascosto sul tetto del complesso di edifici che formano la scuola.

No, non ho mangiato pesante l'altro ieri sera...

7 commenti:

  1. ma mangia ancora qualsiasi cosa fosse! e continua! e disegnala sta storia, che è bellissima, Pat, bellissimi disegni! davvero! la voglio leggere INTERA (in francia e in italia9.

    RispondiElimina
  2. Laura sei tornata piena di energia e di fantasia! Ma che cosa dici! La Francia?!...:)
    La storia è tutta lì, in quei bozzetti, non è che ci sia una trama molto raccontabile; certo, avessi qualche capacità narrativa potrei prendere questi spunti surreali e farci qualcosa, ma non saprei davvero cosa...

    RispondiElimina
  3. Potresti farci un webcomic? ;)

    Uè! Ma tu fare un sogno normale che sia nomale come li fanno tutti i comuni mortali che sono normali? No, eh?

    RispondiElimina
  4. Ah! ah! Luigi, di sogni (quasi) normali ne faccio, ma in effetti sono la minoranza! Poi comunque scelgo di raccontare solo quelli più strani e recenti - ne ho fatti in passato di ancora più strani, e in effetti mi è anche balenata in testa l'idea di sceneggiarli. Il problema è che non so quanto abbia senso farci proprio dei fumetti, ecco; per me hanno un determinato valore, per lettori esterni non saprei...

    RispondiElimina
  5. Quando mi sono lasciata (a malincuore) l'ultima aula alle spalle, pensavo che avrei cominciato a sorvolare tutto, a volo d'uccello appunto, respirando atmosfere da Harry e una notte.
    Non è stato così.
    E allora ecco la seconda scena, che nella mia storia segue, non precede, la terza solo immaginata.
    Un ripostiglio, ecco si finisce, altro che voli.
    Occhi spalancati, paralisi. Choc. Choc. Choc.
    E non poter neanche tornare in aula.

    RispondiElimina
  6. lita, mi dispiace che il tuo sia stato un percorso all'indietro. Lo "sgabuzzino" è un'immagine veramente triste...

    RispondiElimina
  7. però poi ho bevuto dalla bottiglia di Alice e sono riuscita a passare.

    RispondiElimina