domenica 6 novembre 2011

Giochi inventati: il telegiornale


Sempre in quell'età in cui mi ingegnavo a inventar giochi - come visto nei post precedenti - mi era venuto in mente di mettere su una interpretazione personale del telegiornale; unico spettatore: mio fratello.
Occorrente: cartoncino, forbice, pennarello per disegnare i pulsanti e le rotelline dei comandi sul "televisore" (che a quei tempi non si usava il telecomando), e poi un foglio di carta per scrivere l'elenco delle notizie da dare: quali?  Non ricordo se copiavo queste brevi notizie (perlopiù di cronaca) dai giornali, o ne facevo un sunto io dopo averle ascoltate al telegiornale.
Credo che mio fratello si stufò presto di fare lo spettatore.

Ah, quelli ritratti nei disegni non siamo proprio io e mio fratello, io poi neanche mi ricordo come avessi i capelli a quella età.

4 commenti:

  1. Questo è un gioco troppo moderno; quando ero piccolo io la tele non c'era ancora, cioè c'era ma non a casa mia.
    Adesso vi racconto una roba personale: da me la tele è arrivata subito dopo mio fratello Michele: la mamma era troppo indaffarata per tenere a bada i fratelli grandi (eravamo quattro, 4 come i fantastici 4).

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  2. Strano, di solito le famiglie comprano la tv anche per tenere a bada i figli!
    Comunque la mia televisione da ragazzina era una cosa minuscola in bianco e nero (ovviamente), cicciottella con rivestimento in plastica rosso; poi nel 1982 in occasione dei famosi mondiali mio padre comprò una televisione a colori più grande. La piccola in bianco e nero continuò degnamente il suo compito in cucina, per molti anni ancora (ci ho visto a fine anni ottanta un bellissimo ciclo sul "nuovo" cinema tedesco - Fassbinder, Wender, Herzog, ecc. - a quanto pare interessava solo me, della famiglia).

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  3. Da piccole io e le mie sorelle costruivamo stupendi tepee in giardino con 3 bastoni e una vecchia tovaglia di mia nonna (che brontolava...), ma nei giorni di pioggia anche la tv inventata aveva il suo fascino!

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  4. Belli i rifugi/tana! Se non sbaglio io e mio fratello li creavamo sotto il tavolo di casa - non molto affascinante in effetti.
    Un po' più grandicelli (io sui 10/11 anni) abbiamo invece avuto l'occasione di costruire con altri amici una vera e propria capanna di legno solidissimo, con porta finestra e tetto: i materiali furono rub...ehm, presi in prestito da un cantiere edile attiguo. L'"architetto" della banda stava già pensando a un secondo piano quando un giorno trovammo tutto raso al suolo: erano stati gli operai che si erano accorti dell'opera abusiva :)

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