domenica 26 gennaio 2014

Aver bisogno


Qualche giorno fa era giorno di mercato vicino casa mia, non ci vado quasi mai, quindi poche volte mi è capitato di incrociare l'uomo che chiede l'elemosina all'inizio della via, appoggiato al muro, che ogni settimana sta lì per qualche ora.
Ero con Kristal, passando davanti a lui ho borbottavo che non avevo nulla da dare - anche se lui non aveva chiesto nulla: si limitava a stare fermo, il cappello abbassato, quasi a non voler neanche occupare troppo spazio con quel gesto. Mi ha sorriso e mi ha fatto capire che non c'era bisogno che mi sentissi obbligata a dargli nulla.
Portata a casa Kristal sono scesa a fare un giro al mercato, ma prima sono passata a lasciare qualche euro all'uomo; mi ha ringraziato con calore, mi ha augurato buona giornata, e nell'andare via ho capito quanto gli costasse stare lì a chiedere l'elemosina.
Finito di fare la piccola spesa al mercato sono tornata ancora a dare quello che mi avanzava - pochi euro - e dato che non se lo aspettava ha scosso la testa come per dire "ma no...", ed era così contento, quasi commosso, che non sapeva cosa dirmi - alla fine è riuscito a dire un "Dio ti protegga" che aveva poco di religioso, era solo l'unico dono che poteva darmi in cambio.
Me ne sono andata con un po' di vergogna.

3 commenti:

  1. ciao, e' da tanto che non visito i tuoi siti. :-)
    la vergogna nasce dalla sensazione di essere fortunati, non tanto per merito, ma per nascita. Insomma abbiamo vinto la lotteria geografica. Pero' anche dal fatto di non saper bene come interagire con chi chiede soldi, e Milano non aiuta per nulla in questo. Piu' facile essere bruschi o infastiditi con chi invade il nostro spazio. Meno facile e meno motivato con chi invece se ne sta li e, come dici tu, occupa poco spazio. In tutti i casi quella presenza (anche quando e' invadente) ci ricorda che li, potremmo esserci noi, ecco forse perche' da un lato c'e' il disagio (il terrore di doversi trovare nella condizione di chiedere soldi), dall'altro il fastidio verso chi ci obbliga a non rimuovere una possibilità "alla portata di tutti".
    ..io di solito non do niente a nessuno e non e' che vado fiero del mio comportamento. Ma sono timido di natura e non vedo perche' dovrei essere meno timido con i piu' poveri... eh eh eh, mi son dato una giustificazione! :-)

    Ho visto che hai aperto anche un'altro blog... come fai a tenere tutto sotto controllo e' un mistero!! buon tutto. ciao.

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  2. Sicuramente il pensiero che un giorno potrei essere al suo posto c'è, tenendo conto delle prospettive familiari (mie) nel futuro, e quando lo stato sociale sarà ridotto al lumicino.
    Per i blog: loro stanno lì, quando posso li aggiorno, non è che mi creino altri problemi :)

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  3. bel ritratto. Mi è successo qualcosa di simile da poco a Roma, era forse un italiano... mi piace quando racconti la vita.
    Davanti a chi chiede abbiamo complessissimi pensieri. ritratti di noi, ma anche dell'altro da noi. E sempre più.

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