domenica 26 febbraio 2012

Gioco delle figurine Panini

In realtà di giochi con le figurine ce ne sono tanti, con tante varianti regionali, immagino; lo scopo però mi sembra fosse sempre lo stesso, accaparrarsi le figurine dell'avversario grazie alla fortuna o all'abilità - a seconda del tipo di gioco.
La mia esperienza risale agli anni settanta, quindi ignoro tutti gli sviluppi moderni dei giochi con le figurine (ammesso che ci si giochi ancora).
Quand'ero ragazzina mi piaceva molto il calcio, lo praticavo sotto casa con gli amichetti di quartiere, in più compravo gli album delle figurine Panini.
Qui si può vedere come i pacchettini dell'annata 1977-78 costassero 50 lire l'uno e contenessero 6 figurine. Io non riuscivo mai a finire l'albo, non avevo a disposizione un grosso budget, comunque mi divertivo lo stesso.
Di giochi con le figurine me ne ricordo solo due, ma sono sicura ce ne fossero molti di più; il più classico era quello per cui due ragazzini pescavano alternativamente una figurina dal loro mazzetto di doppioni mettendole su un mazzetto messo al centro tra i due: quando a un certo punto arrivava una carta X questa autorizzava la vincita di tutto il mazzetto formatasi fino ad allora.
Non ricordo bene le regole (che potevano variare), ma era una cosa tipo che se a uno usciva una carta della squadra a cui apparteneva la carta in cima al mazzetto centrale vinceva tutto (ma ho letto anche di chi si ricordava la regola che un calciatore di serie A vinceva su quello di serie B, ad esempio).
L'altro gioco consisteva nel mettere un tot di figurine a testa in giù in un mazzetto messo in palio, credo anche che lo facessero entrambi i due contendenti, mischiando le figurine; poi a turno si tentava una manovra che consisteva nel mettere un po' a coppa la mano e dare un colpo secco al mazzetto cercando di far sollevare in aria più figurine possibile per ribaltarle: quelle che ricadevano a testa in su entravano in possesso del colpitore - e si andava avanti alternativamente finché tutte le figurine erano state ribaltate.
Alcuni ragazzini acquisivano col tempo una tecnica tutta loro, molto efficace; ogni tanto c'erano discussioni perché esistevano anche un minimo di regole, e certe cose non si potevano fare.

Continua con le parole di Lita qui.

6 commenti:

  1. Noi le "figu" ce le siamo sempre battagliate giocando a "muro" :-)

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    1. Sicuramente ci giocavo anche io, solo che non mi ricordo bene, come si giocava a muro?

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  2. Da una linea prefissata si tiravano le figu verso il battiscopa di un muro: vinceva chi si avvicinava di più al muro. Se poi riuscivi a farla appoggiare al muro in verticale, sbancavi. A volte si truccavano le figu appiccicandone due insieme in modo da aumentare il peso, ma non mi ricordo se fosse proibito o se c'era un limite alle figu appiccicabili.

    Credo fosse uno dei giochi più gettonati degli intervalli scolastici :-)

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  3. Eeeeh, le figu che nostalgia... Nella mia periferia nord milanese la variante della "mano a coppa" si chiamava "soffietto" e il colpo non veniva dato alla mazzetta delle figu ma bensì A LATO della stessa. A far ribaltare le figurine sul dorso era quindi lo spostamento d'aria provocato dal colpo sul pavimento. Le figu che riuscivi a far ribaltare diventavano tue. Ovviamente più se ne mettevano in gioco più la mazzetta diventava pesante e quindi difficile da far ribaltare. Certe mani rosse per le paccate! Inoltre le figu dovevano comunque essere preventivamente incurvate verso l'alto "a barchetta" perché se no, col cavolo che riuscivi a girarle. Le discussioni nascevano sempre sul quanto era lecito piegarle prima del colpo. Bei tempi cmq

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  4. Molto interessante la variante "soffietto", grazie

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