martedì 11 ottobre 2011

Sogno della storia di Tiziano Sclavi

In questo periodo di riletture di Mister No mi sono imbattuta in un paio di vecchie storie scritte da Tiziano Sclavi, davvero particolari (ma non horror).
Stanotte ho sognato che potevo assistere dal vivo (e nel reale, non nel mondo immaginario del fumetto) al formarsi di una storia di Sclavi - horror però, e ambientata nell'oggi.
Ambientato in una grande città, in un particolare quartiere affollato e trafficato (con anche grandi cavalcavia a fare ombra sulle strade), protagonisti dei ragazzini dai 10 ai 14 anni. Poi c'è anche una signora (non so poi come interagirà con i ragazzini) che va a fare la spesa  in un negozio interamente in legno scuro, un po' inquietante; ne esce con un carrello della spesa, avendo di sè stessa una visione come occhio in un uovo gigante, posizionato dentro il carrello (ma chi lo spinge poi?, io?).
I bambini stanno inventandosi qualcosa di subdolo e cattivo, ma non riesco a vedere come va avanti la storia, che si trasforma in altro e non sto qui a raccontare di mio padre e della simil 500 che guido (portandola pure in braccio che certe salite erte non riesce a farle).
Disegno realizzato ancora con ArtRage Studio per Mac.

3 commenti:

  1. i bambini DEVONO inventarsi qualcosa, anche di subdolo e cattivo se necessario, per non rischiare di finire anche loro come "occhi in un uovo gigante" dentro a un carrello.
    è difficile che quell'occhio riesca a sfuggire dal carrello e tornare a essere corpo e "io". Chi spinge il carrello è complice, cosciente o meno, di un processo kafkiano che uccide.

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  2. ah la simil 500... si potrebbe fuggire con quella, un po' guidandola, un po' portandola in braccio nelle salite, ma sempre correndo, senza fermarsi.

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