martedì 4 ottobre 2011

Non più quotidianità


Ho avuto un po' di tempo per riflettere durante la mia recente mini-vacanza, su tante cose. Una di queste è la velocità del mio lavoro, quindi la mancanza di tempo, quindi la maniera di organizzarmi meglio.
Una delle cose da fare è darmi degli orari fissi in cui consultare i siti su internet (l'ideale sarebbe farlo solo tre volte al giorno, a parte la lettura delle mail); e poi iniziare il lavoro la mattina non oltre un certo orario.
Fino ad adesso alzarmi presto era la regola, così come dedicare ai disegni dei "Segni" non più di 20 minuti prima di colazione. Col tempo le abitudini sono diventate più irregolari, portandomi spesso a disegnare "in fretta" fino a metà mattinata.
Non solo: qualche volta mi sembrava di "sentire" l'attesa dei lettori che seguono il blog, alla fine la mia spontaneità ne veniva un po' compromessa, è una cosa che non mi piaceva - e non mi piace.
E' vero che volevo "costringermi" a un esercizio, per me stessa, ma se inizia a diventare solo un dovere il divertimento se ne va, come la maggior parte dello scopo di questo blog.
Sia chiaro, mi diverto ancora a mettere qui i "disegnini" che riesco a farmi scappare nei ritagli di tempo, e continuerò a farlo: solo non sarà più a cadenza quasi quotidiana, devo pensare anche a Nathan e ad altre cose importanti della mia vita (dovrei davvero ricominciare a fare esercizi per la mia schiena, oltre che per il resto).
Aggiornerò il testo di presentazione del blog a lato, visto che lo scopo del blog cambia un po'; spero che i lettori che sono stati fin qui contenti di venire a guardare i miei disegni continuino a dare un'occhiata, magari abbonandosi al feed (o via email) per non venire inutilmente nei giorni in cui non posterò nulla.

8 commenti:

  1. Anche tu con l'ansia da prestazione, detta pure "febbre da blog"? Rischiosa anzichenò, un abbraccio :-)

    RispondiElimina
  2. Molto bella l'idea del disegno, ben rappresentativa della situazione!

    RispondiElimina
  3. è vero, l'ansia della prestazione viene... e poi si supera! devi superare quell'impasse, è come quando si corre e c'è il momento del crollo, superato quello non si fa più fatica come prima. Lo so, ogni giorno è difficile, anch'io a volte non ce la faccio. A volte mi dico che devo ANCHE per i lettori, ma soprattutto per me stessa. Io credo che dovresti. Quei disegni quotidiani hanno secondo me aperto una Patrizia incredibile, che ha ripreso le sue personali fila. Oddio, non è che saltare un giorno o due non si possa fare, ma credo che sia quel modesto esercizio quotidiano, un poc zen, un poco atletico, a fare di quei disegni quello che sono nel loro fluire...ma è una tua scelta, ti seguirò comunque e con piacere. grazie Pat

    RispondiElimina
  4. sì, ti capisco, anch'io sono come te, in generale dico, nella vita.
    Figurati che sono incapace di prendere un impegno il pomeriggio per la sera, chessò anche di andare a mangiare una pizza. Mi tengo sempre un margine di incertezza per poter cambiare idea all'ultimo minuto.
    Anche questo disegno è bellissimo: si è soli davanti ai propri impegni ( mia interpretazione :-)

    RispondiElimina
  5. Hai ragione 100%
    Disegno bellissimo con tutte quelle matite (o sono pastelli) di Damocle che incombono.

    RispondiElimina
  6. Più che ansia da prestazione (c'è in minima parte, tutto sommato) c'è l'esigenza di non perdere più tempo di quello che pensavo.
    Gli schizzetti sono diventati qualcosa di più complesso, il colore mi porta via un po' più di tempo, anche i sogni; l'impegno/esercizio diventa solo impegno, alla fine, e io ne ho già tanti! La mattina per me è il momento migliore, se non lo sfrutto per portarmi avanti col lavoro poi tutto diventa più difficile.
    Non ho detto che abbandono questo blog, solo che sarò meno giornaliera.
    Grazie per il vostro interesse e sostegno:)

    RispondiElimina