Comunque è un altro sogno: non so se io o altri si è inventato quella specie di cuscinone di gomma gonfiabile con tettuccio per permettere a una persona (credo donna, ma non sono sicura) di andare in giro per il mare, così, a mo' di sfida. Avrebbe dovuto passare giorni e notti su quel coso scomodissimo, e l'unica postura adatta per passare la notte sembrava quella che si vede nel primo riquadro.
Dopo qualche giorno di prova di "gita" sull'aggeggio però a un certo punto la persona scompare. Presumo che durante il sonno sia scivolata in mare senza accorgersene (!) e magari sia stata anche divorata da un pescecane. Mi rammarico di non aver pensato a una corda di sicurezza da applicare a un piede, magari questo le avrebbe salvato la vita.
Mah.
Bello. Magari ci scrivo qualcosa! :)
RispondiEliminaVoglio assolutamente quel cuscinone :)
RispondiEliminaMa deve essere almeno una ventina di metri quadri. Spaparanzati all'ombra nel mezzo dell'oceano. Son strani i tuoi sogni, Patrizia. Ma i colori, per quanto semplici, sono belli.
E comunque c'è un'intera storia, dietro queste tre vignette.
Sergio@: magari!
RispondiEliminaLuigi@: Laura Scarpa da tanto tempo insiste a farmi disegnare e sceneggiare alcuni dei sogni che le ho raccontato negli anni. Per uno avevo anche buttato giù un layout, magari un giorno lo posto - purtroppo non ho tempo per fare neanche dei mini fumetti.
Sì, sarà deformazione professionale ma tanti dei sogni che faccio hanno delle trame che si prestano al racconto. Ho un paio di quaderni pieni di sogni così, di solito mi appunto quelli più belli, più narrativi o visionari. Fino ad adesso non li ho mai raccontati in pubblico, qui mi è venuta voglia di tirarli fuori, ogni tanto!