Prima ancora di
Andrea Pazienza, prima ancora di
Moebius, c'era lui,
Tex.
Nella mia infanzia e giovinezza mi sono ammazzata di film western e Tex, disegnavo indiani e cowboys in tutte le salse, mi costruivo fondine con il cartone (mi potevo permettere a quanto pare solo le armi) e ingaggiavo furiose battaglie con mio fratello.
Poi è arrivato il rigetto, dall'inizio del liceo praticamente ho abiurato un intero genere e per tanti anni ne ho girato alla larga.
Arrivata in Bonelli ho recuperato centinaia di Tex che mi mancavano all'appello, ho riletto le saghe che più mi piacevano (
Mefisto naturalmente,
El Muerto, le storie "misteriose" con
El Morisco, le saghe ambientate intorno ai grandi laghi, quella bellissima ambientata durante la guerra civile, ecc.)., ma ho ancora dei grandi buchi, più che altro i primi 40 numeri e gli ultimi anni.
Dopo
Galleppini il mio disegnatore preferito era
Ticci, ma mi piacevano molto anche
Letteri e
Nicolò Erio.
Ah, questo qua sopra non è il "mio" Tex, non ancora, non riesco ad azzeccarlo veramente - trovo che sia una cosa davvero difficile, un po' come disegnare i cavalli.